Lol-love: sorrisi e amore
Lollove: il borgo abbandonato più popolato al mondo
© Roberto Roby Rossi

Il futuro nel nome
Nel neolinguaggio dei millennium LOL sta per Laughing Out Loud, tradotto “scoppiando a ridere” o “ridendo rumorosamente” o ancora “tante risate”, comunque sia… si ride! Love è la parola al mondo più diffusa e usata che conosciamo tutti. Lol-love sorrisi e amore è l’unione di Amare e Ridere, la perfetta sintesi della vita che vogliamo!
Me ne parlò... Grazia Deledda
Il nome di Lollove mi è comparso circa 30anni fa, nel romanzo La madre dell’adorata Grazia Deledda. Mi aveva incuriosito e mi ero ripromesso a quel tempo di andarlo a visitare. Sono passati quasi vent’anni prima che lo scoprissi in tutto il suo fascino, la sua magia. E l’occasione è stata Cortes Apertas, uno degli eventi più importanti della Sardegna che mette in rassegna circa 30 comuni del nuorese, per mostrarli vestiti di antiche tradizioni, in giornate di fine settimana nei mesi tra settembre e dicembre.


salite... direzione Lollove
Come detto Lollove è tappa di Cortes Apertas e la sua notorietà è dovuta più a questo evento che, ahimè, al racconto della Deledda. E questo potrebbe essere già spunto di riflessione. Andiamo però oltre, non è questo il tema di oggi.
Lollove si pronuncia con la seconda o accentata, Lollòve, anche se la sentirete declinata in tutte le altre possibilità! Si tratta di un minuscolo centro fatto di poche case in pietra che si affacciano a stradine acciottolate e sconnesse, che si allungano per pochi chilometri di estensione. L’aria che si respira è quello di un tempo antico e di antichi mestieri, di nuclei familiari che insieme erano una grande unica famiglia. L’origine è precedente al suo capoluogo, Nuoro, e la sua storia affonda le radici all’epoca medievale. Scorrendo velocemente nel tempo, arriviamo al secolo scorso, quando verso la metà, nel primo dopoguerra, Lollove contava circa 400 residenti, una discreta comunità per i piccoli borghi sardi di quei tempi. Tuttavia lo stile di vita la riconduceva ad una grande famiglia allargata, dove i figli potevano scambiarsi di casa e i nuclei scomporsi e ricomporsi secondo esigenze lavorative o altre necessità.
Poi arriva lo sviluppo industriale, i servizi, le strade… Per raggiungere i centri vicini più forniti ed attrezzati, non si dovevano più arrampicare sentieri impervi e scoscesi, e si apriva così un nuovo mondo.
Lo spopolamento, che già era iniziato in anni precedenti, da quel momento diventava un fenomeno di massa. Anno dopo anno, in breve tempo, Lollove si svuoterà di ogni anima vivente, solo qualche animale ogni tanto, perduto o in esplorazione, calcherà quelle antiche stradine sconnesse.
Se vogliamo calarci per un attimo nella magia delle leggende possiamo spiegare le ragioni di tutto questo.
Perchè se è vero che nulla capita per caso, le leggende ci possono riportare alle più fantastiche ragioni. Si narra che a condannare questo borgo ad un destino infausto fu, tanto per cambiare, una storia di amore proibito…

La leggenda di Lollove

Il borgo accoglieva al tempo un gruppo di suore chiamate a svolgere la loro normale e dovuta missione religiosa, fin quando il diavolo ci volle mettere lo zampino… A cadere in tentazione fu una di queste suore che, per amore di un pastore del paese, perse la strada maestra per una relazione che sconvolse la quiete di questo piccolo angolo di pace. Tutte le suore, loro malgrado, vennero costrette ad abbandonare il borgo. La pietas cristiana a volte non è propria nemmeno delle vesti più devote e quell’allontanamento venne vissuto dalle suore con tale dolore che, lasciando alle spalle quelle case e quelle genti, si volsero per l’ultima volta e lanciarono un definitivo anatema “Lollove as a esser chei s’abba è su mare: no as a crescher nen parescher mai!” – “Lollove sarai come acqua del mare; non crescerai e non morirai mai”. Da quel giorno il delizioso e pacifico borgo di Lollove iniziò uno spopolamento ed un declino demografico senza fine, sopravvivendo come l’acqua del mare che non cresce mai e non muore mai.
E affacciato sull’ampia vallata, tenacemente arroccato alla collina, Lollove continua a sopravvivere alla maledizione, in uno stato di perenne attesa, di un fine pena mai, in una tenue persistente luce che resiste, ad allungare un’eterna agonia.
Alla fine chi può dire se quella strada che comportò il totale spopolamento di Lollove, abbia origine dall’anatema delle suore cacciate malamente via. Come ogni luogo antico, insieme alle sue pietre e ai suoi resti, rimangono anche questi misteri a fare perfetta cornice ad una storia da raccontare.
Oggi Lollove è tutto quello che è stato nella storia, e tutto quello che si appresta a diventare.
Si, perchè un gruppo di ragazzi hanno visto in questo borgo un futuro. Il futuro di una comunità che non è di chi lo abita, ma di tutti coloro che, almeno una volta nella vita, vorranno scoprire questo piccolo gioiello del centro Sardegna.
E’ Roberto Chessa che ci racconta questo sogno diventato realtà. Lui con Simone, poi con Alessandra, Giuseppe e Mario hanno ridato vita a Lollove, hanno visto che tutto ciò che qui, un tempo, è stato, tornerà ad essere. Visionari? Pazzi? Colti da una qualche forma di follia collettiva? Proprio no. Roberto e i suoi amici hanno capito che il futuro risiede proprio nei piccoli luoghi della storia, negli antichi borghi. Luoghi abbandonati come Lollove, colpevolmente dimenticati da un’umanità confusa che ha fatto della propria memoria un grande falò. E lo ha bruciato. Loro no, loro sono i “custodi del tempo”, come amano definirsi. E hanno dato così vita a Uniamoci Lollove, un’associazione culturale attraverso la quale questo borgo è rinato, ottenendo risultati incredibili, impensabili anche per loro stessi, che hanno creduto fortemente in questa bella scommessa. Grazie a loro Lollove è diventata materia di studio per un’università di Leeds, soggetto centrale per servizi speciali della BBC, meta raccontata dai magazine patinati di tutto il mondo. E grazie a loro, nel 2019, si è dato il via al Festival letterario Deleddiano, unico esistente festival dedicato a Grazia Deledda che si terrà anche questa prossima estate e di cui vi daremo maggiori dettagli qui, in un prossimo articolo.

Lollove nel circuito I Borghi più belli d'Italia

E da febbraio 2022 Lollove è stata incoronata e premiata come uno dei Borghi più belli d’Italia, circuito tra i più importanti per la valorizzazione del grande patrimonio storico artistico, culturale, ambientale e tradizionale che insiste nei piccoli centri italiani, gran parte dei quali colpevolmente ignorati dai flussi turistici, poiché pressochè sconosciuti anche ai viaggiatori più attenti. La messa in rete di questi piccoli, spesso minuscoli territori, proprio come Lollove, consente loro di uscire dall’oblio, di proporsi come interessanti tappe turistiche e di scongiurare il degrado, e quindi la perdita di pagine di storia, di tracce di un passato che parla di noi, che siamo noi. Ed è questo il valore aggiunto al recupero di un luogo, la salvaguardia della nostra memoria.
Dietro questo grande obiettivo c’è tanto lavoro, tanto tempo, tanto amore per la propria terra, per la propria storia, per la propria comunità.
Tutto quanto tiene uniti Roberto, Simone, Alessandra, Giuseppe, Mario e altri verso la consapevolezza di un valore assoluto, quello del bene comune.
Roberto è un fiume di parole. Con un sorriso contagioso ci spiega che ogni visitatore di Lollove, appena poggiato il piede sul suolo di questo piccolo antico borgo, ne diventa abitante, testimone, portatore e promotore della sua storia, della sua semplice bellezza, del naturale senso di appartenenza a quel luogo.
Ed è così che da 13 abitanti effettivi, Lollove diventa il paese più popolato al mondo, grazie alle sue decine di migliaia di visitatori che hanno scoperto l’incanto di un borgo che li ha stregati per sempre.
E al quale, per sempre, rimarranno legati. Un’immensa comunità quella di Lollove, presente in tutta Italia e in ogni paese del mondo, perchè è bastata solo una visita, solo una passeggiata, solo un pomeriggio come quello che ho trascorso io qui, per sentirmi abitante di Lollove, parte di questa gente così bella, accogliente e cordiale, così amica. Una comunità straordinaria.

Scopri Lollove... scopri Lollovers
E ora tappa a Lollovers da Simone, il delizioso rifugio di Lollove, per trascorrere qualche giorno nella quiete di questo borgo e per degustare le specialità della cucina locale. A spiegarti e consigliarti dove, come e quando è Monica Viani con questo articolo. Siete pronti per entrare nel magico mondo di Lollove? Allora partiamo…
Però mi raccomando, ogni tanto tornate qui, perchè continueremo a parlarvi di Roberto e dei suoi amici, di Lollove e dei suoi eventi, di questo sperduto angolo al centro del mondo che è Lollove, il borgo abbandonato più abitato al mondo.