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Trekking in Gallura

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Il Tarzaning, natura, sport e adrenalina

Chi ha mai sentito parlare del Tarzaning?

Tutti quanti sappiamo chi è Tarzan, quel bambino selvaggio allevato nella giungla dalle scimmie e che, come loro, vive da selvaggio, sulle piante lanciandosi di liana in liana.
Per cui, come evoca il personaggio stesso, tarzaning è un’attività che si pratica nella natura, lungo percorsi aerei fatti da ponti tibetani, teleferiche e passaggi attraverso elementi naturali e selvaggi, capaci di far provare emozioni e sensazioni uniche, in totale sicurezza.

Il Tarzaning, a differenza di quello che molti pensano, non è uno sport estremo e non si corre alcun rischio. Divertente e adrenalinico, si adatta a tutti e per tutte le età, dai bambini ai più adulti, con percorsi attrezzati di diversi gradi difficoltà.
In gergo tecnico il Tarzaning è chiamato P.A.A., un acronimo che sta per Percorso Acrobatico in Altezza, e consiste nell’avventurarsi tra fronde e rami di grossi alberi, sui quali vengono installati, senza alcun danno alla pianta, passerelle di legno, ponti, piattaforme e ostacoli vari, posti ad altezze variabili.

tarzaning blog gallura
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Il giusto equipaggiamento è molto importante, dal caschetto alle calzature, dagli imbraghi ai moschettoni, sono quasi sempre forniti dall’organizzazione che hanno in gestione questi parchi attrezzati. L’insieme di questi elementi consentono di spostarsi da una pianta all’altra lungo i percorsi tracciati, assicurati da cavi salvavita che garantiscono l’incolumità in caso di scivolamento o perdita di equilibrio. Il massimo rischio è dato dal personale del parco che interviene immediatamente in soccorso nel caso si rimanesse impigliati o bloccati, recuperandovi e “rimettendovi in carreggiata”!

Quando si è in procinto di intraprendere il percorso è previsto un briefing, tenuto da personale esperto, per istruire ed affrontare al meglio i vari passaggi, senza incorrere in situazioni di pericolo.

Il Tarzaning anche al mare

Si può supporre che questa splendida esperienza tra sport e avventura sia praticabile esclusivamente in aree montane, e invece no. Il tarzanismo ha trovato da subito un’ampia partecipazione che lo ha portato ad essere praticabile in molte regioni italiane, anche di pianura e persino costiere. Tra queste il Sardegna Avventura Park, in località Siniscola, nel nuorese. Un parco avventura a due passi dalla Gallura, dove poter trascorrere una giornata diversa, nel verde della macchia mediterranea, in riva al mare. Da non perdere!

Orari Apertura
Dal 1° maggio al 31 agosto siamo aperti tutti i giorni dalle 10:00 alle 14:00 e dalle 16:00 alle 20:00. A settembre dalle 9:30 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00.
Ad Ottobre il parco apre tutte le domeniche dalle 10:00 alle 18:00. Durante la settimana vi aspettiamo su prenotazione con un numero minimo di partecipanti. Il resto dell’anno apriamo su prenotazione dalle 10:00 sino al tramonto.
Info +39 3801879574

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Il Tarzaning in altri parchi italiani

Emilia Romagna
Lame di Zocca (MO) – Esploraria http://www.esploraria.info
Camugnano (BO) – Saltapicchio http://www.parcoavventurasaltapicchio.com
Prato Spilla (PR) – Parco 100 Avventure https://www.forestavventura.com/
Cervarezza Terme (RE) – Parco Cerwood http://www.cerwood.it

Trentino Alto Adige
Loc. Regazzini – Malè (TN) – Flyingpark http://www.flyingpark.it/
Pfalzen (BZ) – Kronaction http://www.kronaction.com

Veneto
Vicenza – Acropark http://www.acropark.it/
Bosco Chiesanuova (VR) – Boscopark http://www.boscopark.it/

Toscana
Firenze – Alberovivo http://www.alberovivo.it
San Romano in Garfagnana (LU) – Selva del Buffardello /http://www.selvadelbuffardello.it/
Riparbella (PI) – Il giardino sospeso http://www.ilgiardinosospeso.it

©Roberto Roby Rossi

in Sardegna con il solo tampone

Fine pena per la Sardegna: l'isola è libera da Super Green Pass e raggiungibile da tutti. E' sufficiente il tampone.

In Sardegna senza Green Pass, basta tampone negativo

in sardegna green pass tampone negativo

Fine pena per la Sardegna, l’isola è ritornata ad essere terra libera. L’eliminazione dell’obbligo del Green pass rafforzato per spostarsi da e per le isole è infatti diventata legge. Come riportato dall’Unione Sarda, è sufficiente quindi il green pass base, vale a dire il tampone con esito negativo. Questo ritorno alla normalità, almeno riguardo la mobilità, non era del tutto scontato, poichè questo aspetto previsto all’interno del decreto legge Covid ha vissuto, nel suo passaggio al Senato, più di qualche frizione nella maggioranza, mentre nell’ultimo passaggio a Montecitorio è scorso via liscio come l’olio. Il decreto da via libera anche allo svolgimento di eventi all’aperto per tutte le regioni in zona bianca, per cui si potranno rivivere la gioia e il piacere delle feste popolari e delle manifestazioni culturali. Dal 10 marzo, inoltre, si ritornerà a poter consumare cibi e bevande durante gli spettacoli e gli eventi sportivi. Lo stato d’emergenza Covid, infine, terminerà il 31 marzo. Sempre salvo sorprese.

Ti aiuta la App STG Turismo

Per scegliere la compagnia di navigazione per raggiungere la Sardegna via mare, oppure la compagnia aerea se preferisci andare con un volo, fatti aiutare dalla App STG Turismo. La App è disponibile gratuitamente su entrambi gli store di iOS e android e la scarichi in pochi secondi.  All’interno della App STG Turismo puoi trovare i locali e i consigli per la tua vacanza a Santa Teresa Gallura e dintorni. SantaTeresa Gallura è stata la prima località della Sardegna che ha messo insieme operatori dei vari comparti, dal ricettivo al food, dai bar e caffè all’artigianato, dallo shopping ai servizi per il mare, dal trekking al beauty e benessere e quant’altro è di supporto all’ospite per agevolarlo e guidarlo nel suo soggiorno gallurese. 

app mobile Santa teresa gallura

Autenticità in Gallura: Delphina

- Turisti per Caso -

Vacanze stile #famedivero tra autenticità e sostenibilità

Una vacanza dinamica immersi nel verde della Gallura con Delphina Hotels & Resorts

tratto dal magazine di Syusi e Patrizio

Delphina è una realtà di primo piano nell'offerta turistica della Sardegna

La Gallura, l’area nord orientale della Sardegna che comprende ventuno comuni della provincia di Sassari, è la destinazione giusta per chi ama le spiagge e la natura lussureggiante. Non tutti sanno, però, che questa zona è perfetta anche per chi desidera avventurarsi alla scoperta di percorsi capaci di abbinare il fascino della storia all’incanto della natura… Il Resort Valle dell’Erica, a Santa Teresa Gallura, propone piscine private per le suite Arcipelago, inaugura una Penthouse suite con aree relax all’aperto, solarium e piscina dedicata. Ospitalità mediterranea autentica che ha fatto guadagnare alla struttura il premio di migliore green resort d’Europa ai World Travel Awards 2020, e quello di “Italy’s Leading Green Resort”. (Continua…)

Lollove: il borgo abbandonato più abitato al mondo

Lollove: la rinascita di un borgo

Lol-love: sorrisi e amore

Lollove: il borgo abbandonato più popolato al mondo

© Roberto Roby Rossi 

Il futuro nel nome

Nel neolinguaggio dei millennium LOL sta per Laughing Out Loud, tradotto “scoppiando a ridere” o “ridendo rumorosamente” o ancora “tante risate”, comunque sia… si ride! Love è la parola al mondo più diffusa e usata che conosciamo tutti. Lol-love sorrisi e amore è l’unione di Amare e Ridere, la perfetta sintesi della vita che vogliamo! 

Me ne parlò... Grazia Deledda

Il nome di Lollove mi è comparso circa 30anni fa, nel romanzo La madre dell’adorata Grazia Deledda. Mi aveva incuriosito e mi ero ripromesso a quel tempo di andarlo a visitare. Sono passati quasi vent’anni prima che lo scoprissi in tutto il suo fascino, la sua magia. E l’occasione è stata Cortes Apertas, uno degli eventi più importanti della Sardegna che mette in rassegna circa 30 comuni del nuorese, per mostrarli vestiti di antiche tradizioni, in giornate di fine settimana nei mesi tra settembre e dicembre.

salite... direzione Lollove

Come detto Lollove è tappa di Cortes Apertas e la sua notorietà è dovuta più a questo evento che, ahimè, al racconto della Deledda. E questo potrebbe essere già spunto di riflessione. Andiamo però oltre, non è questo il tema di oggi.

Lollove si pronuncia con la seconda o accentata, Lollòve, anche se la sentirete declinata in tutte le altre possibilità! Si tratta di un minuscolo centro fatto di poche case in pietra che si affacciano a stradine acciottolate e sconnesse, che si allungano per pochi chilometri di estensione. L’aria che si respira è quello di un tempo antico e di antichi mestieri, di nuclei familiari che insieme erano una grande unica famiglia. L’origine è precedente al suo capoluogo, Nuoro, e la sua storia affonda le radici all’epoca medievale. Scorrendo velocemente nel tempo, arriviamo al secolo scorso, quando verso la metà, nel primo dopoguerra, Lollove contava circa 400 residenti, una discreta comunità per i piccoli borghi sardi di quei tempi. Tuttavia lo stile di vita la riconduceva ad una grande famiglia allargata, dove i figli potevano scambiarsi di casa e i nuclei scomporsi e ricomporsi secondo esigenze lavorative o altre necessità.

Poi arriva lo sviluppo industriale, i servizi, le strade… Per raggiungere i centri vicini più forniti ed attrezzati, non si dovevano più arrampicare sentieri impervi e scoscesi, e si apriva così un nuovo mondo.
Lo spopolamento, che già era iniziato in anni precedenti, da quel momento diventava un fenomeno di massa. Anno dopo anno, in breve tempo, Lollove si svuoterà di ogni anima vivente, solo qualche animale ogni tanto, perduto o in esplorazione, calcherà quelle antiche stradine sconnesse.
Se vogliamo calarci per un attimo nella magia delle leggende possiamo spiegare le ragioni di tutto questo.
Perchè se è vero che nulla capita per caso, le leggende ci possono riportare alle più fantastiche ragioni. Si narra che a condannare questo borgo ad un destino infausto fu, tanto per cambiare, una storia di amore proibito…

Lollove: il borgo abbandonato più abitato al mondo

La leggenda di Lollove

Il borgo accoglieva al tempo un gruppo di suore chiamate a svolgere la loro normale e dovuta missione religiosa, fin quando il diavolo ci volle mettere lo zampino… A cadere in tentazione fu una di queste suore che, per amore di un pastore del paese, perse la strada maestra per una relazione che sconvolse la quiete di questo piccolo angolo di pace. Tutte le suore, loro malgrado, vennero costrette ad abbandonare il borgo. La pietas cristiana a volte non è propria nemmeno delle vesti più devote e quell’allontanamento venne vissuto dalle suore con tale dolore che, lasciando alle spalle quelle case e quelle genti, si volsero per l’ultima volta e lanciarono un definitivo anatema “Lollove as a esser chei s’abba è su mare: no as a crescher nen parescher mai!”“Lollove sarai come acqua del mare; non crescerai e non morirai mai”. Da quel giorno il delizioso e pacifico borgo di Lollove iniziò uno spopolamento ed un declino demografico senza fine, sopravvivendo come l’acqua del mare che non cresce mai e non muore mai.
E affacciato sull’ampia vallata, tenacemente arroccato alla collina, Lollove continua a sopravvivere alla maledizione, in uno stato di perenne attesa, di un fine pena mai, in una tenue persistente luce che resiste, ad allungare un’eterna agonia.

Alla fine chi può dire se quella strada che comportò il totale spopolamento di Lollove, abbia origine dall’anatema delle suore cacciate malamente via. Come ogni luogo antico, insieme alle sue pietre e ai suoi resti, rimangono anche questi misteri a fare perfetta cornice ad una storia da raccontare.
Oggi Lollove è tutto quello che è stato nella storia, e tutto quello che si appresta a diventare.
Si, perchè un gruppo di ragazzi hanno visto in questo borgo un futuro. Il futuro di una comunità che non è di chi lo abita, ma di tutti coloro che, almeno una volta nella vita, vorranno scoprire questo piccolo gioiello del centro Sardegna.
E’ Roberto Chessa che ci racconta questo sogno diventato realtà. Lui con Simone, poi con Alessandra, Giuseppe e Mario hanno ridato vita a Lollove, hanno visto che tutto ciò che qui, un tempo, è stato, tornerà ad essere. Visionari? Pazzi? Colti da una qualche forma di follia collettiva? Proprio no. Roberto e i suoi amici hanno capito che il futuro risiede proprio nei piccoli luoghi della storia, negli antichi borghi. Luoghi abbandonati come Lollove, colpevolmente dimenticati da un’umanità confusa che ha fatto della propria memoria un grande falò. E lo ha bruciato. Loro no, loro sono i “custodi del tempo”, come amano definirsi. E hanno dato così vita a Uniamoci Lollove, un’associazione culturale attraverso la quale questo borgo è rinato, ottenendo risultati incredibili, impensabili anche per loro stessi, che hanno creduto fortemente in questa bella scommessa. Grazie a loro Lollove è diventata materia di studio per un’università di Leeds, soggetto centrale per servizi speciali della BBC, meta raccontata dai magazine patinati di tutto il mondo. E grazie a loro, nel 2019, si è dato il via al Festival letterario Deleddiano, unico esistente festival dedicato a Grazia Deledda che si terrà anche questa prossima estate e di cui vi daremo maggiori dettagli qui, in un prossimo articolo.

Lollove nel circuito I Borghi più belli d'Italia

E da febbraio 2022 Lollove è stata incoronata e premiata come uno dei Borghi più belli d’Italia, circuito tra i più importanti per la valorizzazione del grande patrimonio storico artistico, culturale, ambientale e tradizionale che insiste nei piccoli centri italiani, gran parte dei quali colpevolmente ignorati dai flussi turistici, poiché pressochè sconosciuti anche ai viaggiatori più attenti. La messa in rete di questi piccoli, spesso minuscoli territori, proprio come Lollove, consente loro di uscire dall’oblio, di proporsi come interessanti tappe turistiche e di scongiurare il degrado, e quindi la perdita di pagine di storia, di tracce di un passato che parla di noi, che siamo noi. Ed è questo il valore aggiunto al recupero di un luogo, la salvaguardia della nostra memoria.
Dietro questo grande obiettivo c’è tanto lavoro, tanto tempo, tanto amore per la propria terra, per la propria storia, per la propria comunità.
Tutto quanto tiene uniti Roberto, Simone, Alessandra, Giuseppe, Mario e altri verso la consapevolezza di un valore assoluto, quello del bene comune.

Roberto è un fiume di parole. Con un sorriso contagioso ci spiega che ogni visitatore di Lollove, appena poggiato il piede sul suolo di questo piccolo antico borgo, ne diventa abitante, testimone, portatore e promotore della sua storia, della sua semplice bellezza, del naturale senso di appartenenza a quel luogo.

Ed è così che da 13 abitanti effettivi, Lollove diventa il paese più popolato al mondo, grazie alle sue decine di migliaia di visitatori che hanno scoperto l’incanto di un borgo che li ha stregati per sempre.
E al quale, per sempre, rimarranno legati. Un’immensa comunità quella di Lollove, presente in tutta Italia e in ogni paese del mondo, perchè è bastata solo una visita, solo una passeggiata, solo un pomeriggio come quello che ho trascorso io qui, per sentirmi abitante di Lollove, parte di questa gente così bella, accogliente e cordiale, così amica. Una comunità straordinaria.

Scopri Lollove... scopri Lollovers

E ora tappa a Lollovers da Simone, il delizioso rifugio di Lollove, per trascorrere qualche giorno nella quiete di questo borgo e per degustare le specialità della cucina locale. A spiegarti e consigliarti dove, come e quando è Monica Viani con questo articolo. Siete pronti per entrare nel magico mondo di Lollove? Allora partiamo… 
Però mi raccomando, ogni tanto tornate qui, perchè continueremo a parlarvi di Roberto e dei suoi amici, di Lollove e dei suoi eventi, di questo sperduto angolo al centro del mondo che è Lollove, il borgo abbandonato più abitato al mondo.

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Gallura e dintorni in moto

Gallura e dintorni: itinerari in moto

di Greta Dealessi

Le vacanze in Sardegna in moto sono un cult per ogni appassionato delle dueruote. Un itinerario? Provate questo

La Sardegna è un’isola dalle mille sfaccettature in cui coesistono tradizione, cultura, natura, arte, tutti aspetti che fanno della Sardegna la meta ideale per ogni tipo di viaggiatore.

Visitare la Sardegna a bordo della propria moto può essere un’idea davvero interessante: si può scegliere tra numerosi itinerari che si sviluppano in chilometri di curve decisamente divertenti per gli amanti delle due ruote.

Per prima cosa occorre definire il viaggio per raggiungere l’Isola usufruendo dei numerosi traghetti Sardegna che operano giornalmente verso questa destinazione e che ospiteranno la vostra moto nei comodi garage durante la traversata.

(continua…)

Greta Dealessi

La Maddalena: sui passi di Garibaldi

L’Arcipelago de La Maddalena, sui passi di Napoleone e Garibaldi

da NINOn dmc agenzia viaggi in sardegna

Dopo una breve traversata in traghetto di circa 20 minuti dal porto di Palau, sbarcherai sulla Petit Paris, come viene da molti soprannominata la città di La Maddalena. Chi conosce la Sardegna e il suo tipico stile architettonico, farà fatica a credere di trovarsi ancora nell'isola.

Il centro storico di La Maddalena è infatti caratterizzato da alti palazzi del ‘700 decorati con eleganti balconi in marmo o in granito. Questa zona più ‘antica’, rimane raccolta alle spalle della promenade più moderna, che invece si apre sul lungomare. Visiterai la chiesa dedicata alla Santa patrona della città: Santa Maria Maddalena. Scoprirai le gesta di numerosi personaggi storici che hanno contribuito a rendere la storia di questa “Isola nell’isola” ancora più affascinante.

  • Di Napoleone Bonaparte troverai un reperto singolare all’interno del municipio della città di La Maddalena: una palla di cannone originale.
  • L’ammiraglio Nelson, vista la sua sincera amicizia con il parroco del tempo, decise di donare allo stesso un crocifisso e due candelabri d’argento di valore che oggi si trovano nel museo diocesano della Chiesa di Santa Maria Maddalena.
  • L’eroe dei Due Mondi Giuseppe Garibaldi, venne mandato in esilio nella vicina isola di Caprera per ben 26 anni, dove oggi si trova la sua casa ovvero uno dei musei a lui dedicato, insieme alla sua tomba e numerose curiosità circa la sua straordinaria vita.
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Sardegna coste nord Caraibi d’Italia

Caraibi d'Italia: viaggio lungo le coste del nord Sardegna

di Alberto di Globesailor

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La Nurra e la Gallura saranno le protagoniste di questi 1800 chilometri di costa che sono considerati tra i più affascinanti e spettacolari dell’intera isola. Ma attenzione al Maestrale

Risulta quasi difficile raccontare e descrivere un itinerario sul nord della Sardegna, dato che ogni pezzettino di costa ne meriterebbe uno a sé. Se state programmando la vostra vacanza in questa zona, magari con il noleggio barche Sardegna, va da sé che i percorsi che vi suggeriremo saranno soggettivi e la Sardegna è tutta da scoprire, molto oltre queste righe. Idealmente, quando parliamo di Nord Sardegna indichiamo quel tratto di costa che va da Alghero a Olbia, o anche un po’ più a sud.

La Nurra e la Gallura sono le sub regioni storiche di questo pezzo di Sardegna. Si tratta di circa 1800 chilometri, occupati prevalentemente da spiagge, e spesso sferzati dal Maestrale che è il vento dominante della zona. È in queste zone che nei secoli si sono alternati Fenici, Punici, Greci, le grandi famiglie spagnole, dando vita a un crogiuolo di culture, colori e sapori che ancora oggi fanno parte dell’identità, forte, di questa porzione di Sardegna.

(Continua…)

Le meraviglie della Gallura

Le meraviglie della Gallura

di Martina Strazzari per quotidiano.net

Non solo il glamour della Costa Smeralda: la parte nord-orientale della Sardegna conserva intatto il fascino e anche il mistero di un entroterra selvaggio, tra alberi secolari e cime dai profili curiosi...


La Gallura è spesso associata al lusso della Costa Smeralda
, al jet set di Porto Cervo, alle ampie spiagge bianche di San Teodoro, alla bellezza paradisiaca dell’Arcipelago della Maddalena. Non tutti, invece, conoscono il tesoro nascosto dell’entroterra della Sardegna nord-orientale. La cultura sarda, oltretutto, è più legata alle attività della terra – agricoltura, allevamento, artigianato – che a quelle marittime.

Scoprire l’interno dell’Isola significa conoscerne le vere radici. Tra i monumenti naturali più suggestivi del gallurese vi sono senza dubbio gli Olivastri di Luras, che da migliaia di anni vivono sulle colline del lago di Liscia, tra i comuni di Luras, Sant’Antonio Gallura e Lugosanto. Il più grande – Il Vecchio Patriarca – raggiunge un’altezza di 14 metri e una circonferenza di 12, e con un’età compresa tra i 3000 e i 4000 anni è stato inserito nella lista dei “Venti alberi secolari italiani”

(Continua…)

Due ruote di puro piacere

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Avete mai pensato alla Sardegna fuori stagione? Silvana Rizzi con questo articolo di Viaggievacanze ci porta a scoprire la bellezza del nord dell'isola a bordo di una bici, per il piacere di pedalare nella meraviglia di una natura che esalta il verde dell'entroterra e la trasparenza di un mare incantevole...

Se l’estate è troppo calda per girare in bici lungo i sentieri sardi, l’autunno e un inverno mite sono ideali per scoprire l’isola. Dalla ferrovia dismessa del Sulcis, alla Gallura, all’Oristanese, al percorso da Alghero agli stagni di Cabras i sentieri percorribili sulle due ruote sono infiniti. Tra i percorsi più scenografici c’è l’isola dell’Asinara, di fronte a Stintino, a nord est della Sardegna, raggiungibile rapidamente in traghetto…

(Continua…)

Aggius: Museo del banditismo

Musei, a volte sorprendono.
E ammaliano

di Grazia Garlando

In questo articolo Grazia Garlando, brava giornalista viaggiatrice, ci porta in giro alla scoperta di musei particolari e curiosi, in giro per il mondo. La tappa italiana è ad Aggius, al Museo del banditismo che racconta un pezzo di storia locale, in questa località il cui nome proviene da “Ajus” – senza diritto nè legge -… Sintesi perfetta per un luogo dove un museo come questo è perfettamente collocato!

Chi ha detto che i musei sono noiosi, antiquati e ingessati? Il mondo è pieno di esposizioni originali e interessanti, divertenti e fantasiose, in cui aggirarsi è un autentico e sorprendente piacere. Ecco una selezione di quelli più insoliti e curiosi, assolutamente da non perdere se vi trovate nei paraggi.

Nel piccolo e fascinoso borgo dell’entroterra gallurese, noto fino a metà Ottocento come il paese più sanguinario dell’intera Sardegna in quanto vero e proprio epicentro del banditismo locale dovuto soprattutto a faide familiari e contrabbando… (Continua…) 

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la Sardegna cantata da De Andrè

- Turisti per Caso -

la Sardegna cantata da De Andrè

...E se vai all'hotel Supramonte e guardi il cielo... vedi il mare... una "sardegnain4giorni"

di Roberto Roby Rossi - tratto dal magazine di Patrizio e Syusy

“Sardegna in4giorni” per tutti i motociclistipercaso

4 giorni per 4 tappe, con partenza da Olbia, ormai centro nevralgico dell’isola date le numerose opportunità via nave e via aereo che offre. Io e la mia ragazza ci trovavamo già qui (ci dividiamo tra la Sardegna e il continente), ma con un volo low coast (ad esempio Easyjet), prenotando per tempo, è possibile raggiungere l’isola con 120/150 € andata e ritorno per 2 persone. Qui in aeroporto si noleggia un auto (conviene farlo nel corso della prenotazione del volo, sul sito della compagnia aerea), che può costare, per la classe base, attorno ai 250 € per 4 giorni.

Ma torniamo alla nostra “Sardegnain4giorni”. Da Olbia la direzione è sud, lungo la 131, la superstrada che la collega a Cagliari, ma noi, dopo 80 km circa, usciremo per seguire le indicazioni per Oliena. A bordo della nostra macchina (accidenti non essere venuti in moto!), giungeremo a questa prima tappa dopo circa un’ora di strada, lungo la quale abbiamo ammirato l’imponenza del Supramonte, quell’enorme massa montuosa calcarea che domina sugli abitati di questo pezzo di terra barbaricino.

(Continua…)

Aggius e il Museo dell’Amore Perduto

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Aggius e le sue sorprese: il museo non museo dell’Amore Perduto

di Monica Viani

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Un museo immateriale come è l’amore. Quello vero.

Nel centro storico di Aggius, accanto al Museo del banditismo (imperdibile), c’è un vecchio magazzino che attira il nostro sguardo curioso. La porta è aperta, un invito ad entrare. Sorpresa, abbiamo scoperto il Museo dell’Amore Perduto, un museo non museo dedicato ad amori spezzati o forse mai nati, testimoniati da ricordi appesi ad un muro o stesi su una corda come panni al vento…

…Ideato dal fotografo Mario Saragato, nato dopo la pubblicazione del libro “Trilogia dell’amore” realizzato con le immagini di Chiara Cordeschi e i testi di Sonia Borsato, il piccolo museo è dedicato al racconto di storie d’amore finite, ognuna raccontata attraverso l’unione di un’immagine e un testo che ne narra la storia.
Inutile dire che qui riecheggiano i famosi versi di una canzone di Faber:
L’amore che strappa i capelli è perduto ormai
Non resta che qualche svogliata carezza
E un po’ di tenerezza…

(Continua…)

(continua su famelici…)

Costa Paradiso slow motion famelico

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Costa Paradiso: alla scoperta della Gallura, la Sardegna nella Sardegna

all’interno di Cibo e cultura: 5 destinazioni per un 2020 famelico di Monica Viani

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abbandonate ansie e frenesia del turismo da ingoiare, qui dove potete famelicamente gustare i ritmi lenti della Gallura...

Sbarcate o atterrate ad Olbia, con un volo o una nave che avrete prenotato per tempo, così da scongiurare i costi dell’ultimo minuto. Potrete così scoprire che anche i costi dei trasporti possono essere alla portata di tutti. Bene, fatto questo? Procediamo. Andiamo verso quella Costa Smeralda tanto vituperata da alcuni e tanto amata da altri.

L’incanto c’è, è innegabile, scorci di una bellezza inenarrabile sui quali sorgono le strutture più d’èlite d’Italia, d’Europa e del mondo. Una tappa ogni tanto è d’obbligo per fermare alcune di queste “cartoline” in uno scatto. Un caffè o una Ichnusa si può bere anche qui, non è vietato e nemmeno inaccessibile per chi non è Rockfeller del nuovo millennio, basta sapersi muovere e scegliere. (Continua… nell’articolo trovi la Gallura come terza tappa delle 5 mete consigliate da famelici)

(continua su famelici…)

Primavera in Gallura tour di 6 giorni


Primavera in Gallura: itinerario di 6 giorni nel nord della Sardegna

da rivogliolabarbie di Erica Lauteri

Scardinare il binomio Sardegna – mare cristallino – vacanze estive può sembrare una missione impossibile...


…Il blu delle sue acque fa invidia a tante altre blasonate destinazioni balneari ma la Sardegna, in particolare la Gallura, ha tanto da offrire anche nel suo entroterra. Natura selvaggia, caratterizzata dal granito, da piante da sughero e lecci e, in primavera, dai magnifici colori delle orchidee selvatiche, delle ginestre e dei fiori di Garibaldi.

L’entroterra gallurese è anche sinonimo di borghi. Tanti quelli che aspettano di essere scoperti e che in primavera, in assenza del turismo di massa, possono essere goduti ed ascoltati senza fretta. Sì, ascoltati, perché sono così ricchi di storia, leggende e tradizioni che sarà proprio l’udito il senso che utilizzerete maggiormente.

Ecco, quindi, il nostro itinerario: una settimana iniziata con una prima tappa a La Maddalena per poi addentrarci verso LurasSant’Antonio di GalluraCalangianus e Tempio Pausania.

Entroterra della Gallura: un viaggio nella natura

Visitare l’entroterra gallurese in primavera significa andare a Luras per ammirare gli olivastri millenari di Santu Baltolu di Carana, sulle sponde del lago Liscia e rimanere a bocca aperta di fronte alla grandezza de “il Patriarca” (S’Ozzastru), olivastro di circa 4.000 anni, dichiarato Monumento Nazionale nel 1991 e ad un olivastro più piccolo di circa 2.000 anni, i cui rami toccano terra formando giochi di incastri molto affascinanti… (Continua…)

35+1 luoghi da non perdere

da viaggiareatestaalta

Gallura e Sardegna: 35+1 cose da vedere

La Sardegna si sa, è una grande isola italiana situata nel Mar Mediterraneo e caratterizzata da circa 2000 km di costa, spiagge sabbiose e da un entroterra montuoso attraversato da meravigliosi sentieri escursionistici. Se hai in programma di visitare l’isola, in questo articolo ti racconterò cosa vedere in Sardegna.

Ho selezionato per te i luoghi più memorabili da includere nel tuo viaggio in Sardegna ed, al termine della guida, è presente una mappa con cui potrai vedere la posizione di tutte le tappe menzionate nell’articolo.

Scopriamo insieme i 35+1 luoghi da non perdere in Sardegna!

Indice dell’Articolo

  • Cosa vedere in Sardegna: i migliori luoghi da non perdere
    • #1 Isola dell’Asinara
    • #2 Stintino
    • #3 Castelsardo
    • #4 Costa Paradiso
    • #5 Capo Testa
    • #6 Isola della Maddalena
    • #7 Isola di La Caprera
    • #8 Costa Smeralda e Porto Cervo
    • #9 Sfinge della Gallura
    • #10 Isola Tavolara
    • #11 Complesso Nuragico Sos Nuratolos
    • #12 Golfo di Orosei
    • #13 Orgosolo
    • #14 Area Archeologica del Monte Tiscali
    • #15 Gola di Gorropu
    • #16 Grotte del Bue Marino
    • #17 Selvaggio Blu
    • #18 Gairo Vecchio
    • #19 Giara di Gesturi
    • #20 Su Nuraxi di Barumini
    • #21 Villasimius
    • #22 Cagliari
    • #23 SP71 da Porto Teulada a Chia
    • #24 Isola di Sant’Antioco
    • #25 Isola di San Pietro
    • #26 Costa Iglesiente
    • #27 Costa Verde
    • #28 Oristano
    • #29 Tharros e la Penisola del Sinis
    • #30 Bosa
    • #31 Alghero
    • #32 Grotte di Nettuno
    • #33 Spiagge della Sardegna
    • #34 Visitare delle Grotte in Sardegna
    • #35 Ammirare la Barbagia
    • #36 Assaggiare la Cucina Sarda
  • Mappa dei luoghi da vedere in Sardegna

(Continua…)

Olbia le 7 cose da fare e vedere

Olbia, le migliori 7 cose da non perdere

© di Veronica Crocitti per scorcidimondo

Dalla Basilica di San Simplicio alla Tomba dei Giganti su Monte e’ S’Abe: le migliori sette cose da fare e vedere a Olbia, in Sardegna

Olbia, Gallura, Sardegna

Incastonata nella zona nord-orientale della Sardegna, non lontano dalle splendide spiagge della Costa Smeralda, Olbia rappresenta la porta d’ingresso della Gallura, nonché uno dei porti più attivi e fiorenti di tutta la regione.

Antica Capitale del Giudicato di Gallura, la città di Olbia conserva ancora intatte numerose testimonianze di un passato florido e antichissimo, risalente a più di 4000 anni fa. Dal nuraghe al pozzo sacro, dalla necropoli ai castelli, Olbia custodisce un patrimonio senza eguali, disseminato tra centro storico e dintorni.

Gallura, tradizione degli stazzi

Gallura, la tradizione gastronomica negli stazzi

di Grazia Garlando

In Gallura, dicevo, lo stazzo era una vera e propria forma di cultura locale tradizionale: una dimora di campagna dotata di animali, orto e vigne per la produzione in loco di tutto il fabbisogno, che ha rappresentato a lungo il più tipico insediamento rurale del territorio.
Potevano sorgere isolate, oppure riunite intorno alle chiese campestri per contribuire al sostegno dei bisognosi che vi si rivolgevano. Di vecchi stazzi la Gallura è ancora piena, ma ovviamente adesso la loro destinazione d’uso è cambiata: alcuni sono stati trasformati in eleganti residenze private, altri in B&B o in agriturismi.

Ed è proprio in uno di questi, l’Agriturismo Gallura da Pieruccio, immerso nel verde della campagna di Trinità d’Agultu, nell’entroterra delle incantevoli spiagge di granito di Costa Rossa, e a una cinquantina di chilometri a sud della celebre località balneare di Santa Teresa di Gallura, che ho scoperto le meraviglie della cucina gallurese più tradizionale, considerato anche che si tratta di un’azienda agricola produttrice in proprio di tutto quanto arriva in tavola, quindi con materie prime freschissime e una maestria nel cucinarle davvero da Oscar… (Continua…) 

Scala Mpedrada, emozioni di granito

di Marco Bellu da viaggioinsardegna

Scala Mpedrada, emozioni di granito

Da tempo la osservavamo, diversi mesi, io anche di più, perché da ragazzo tra amici si andava anche a San Pantaleo ad arrampicare...

Non molto tempo fa avevo visto le foto di Francesco Angioni e poi negli ultimi mesi quelle dei gruppi di Antonello AzaraCorrado Conca ed altri che si sono susseguiti con immagini spettacolari di quella che molti definiscono erroneamente la “bocca dello squalo“. In realtà i proprietari dello stazzo Li Pinnitteddhi,; quello che sta sotto, l’hanno sempre chiamata: la Conca Manna! Chi la chiama, la bocca dello squalo, fa riferimento ad una via trad, aperta negli anni 80 che, guardando a valle, sale sulle pareti di sinistra del grottone. 

San Pantaleo è una frazione di Olbia incastonata tra guglie di granito scolpite dal vento, come il Balbacana, Punta Scala Mpedarda e non solo. Sono dei veri gioelli e si fanno notare anche da grande distanza per cui è intuibile che dalla cima di queste formazioni rocciose si possa ammirare un panorama davvero notevole.
Questo per me e Sara era un altro dei motivi che ci spingeva verso questo trekking: il desiderio di scattare qualche foto in un posto insolito e affascinante, scoperto e attrezzato per la prima volta da Massimo Putzu  e successivamente risistemato da Francesco Angioni e da Antonello Azara.

Le spiagge della Gallura

Spiagge della Gallura

– da Turisti per Caso –

ogni volta è una scoperta sorprendente

Partenza il 16 luglio, destinazione Santa Teresa di Gallura. Organizziamo questo we in Sardegna in fretta e furia la sera prima della partenza. Ma per una gita in Sardegna io e il mio compagno siamo disposti a tutto, visto che ogni volta è una scoperta sorprendente.
Come prima cosa verifichiamo la disponibilità di qualche B&B, telefoniamo quindi ad uno (www.Lachiccadifrancesca.com) che troviamo navigando in rete ma non ha più disponibilità. Il proprietario, Gigi, è però davvero gentile e mi fornisce alcuni numeri di B&B in zona.

Il secondo ha disponibilità, si tratta del B&B Le Ortensie in via Campania 15 (www.Bbleortensie.com).
La scelta si è rivelata davvero ottimale. La struttura è carina e dislocata non lontano dal centro, facilmente raggiungibile a piedi, e in una zona molto tranquilla. Le stanze sono spaziose e fresche. Paola, la proprietaria, è veramente impagabile e disponibile(Continua…)

L’interno Gallura con Trippando

da Trippando Travel Blogging Lifestyle

Visita all'interno della Gallura

di Silvia Ceriegi con Daniele Pipitone

Limbara, musei, eventi e sagre

Quando mi è stato chiesto di parlare di Sardegna su Trippando ho subito pensato che potesse essere una bella occasione far conoscere ai lettori di questo blog la “mia Sardegna”, ovvero la Sardegna in cui sono nato e cresciuto per un po’ di anni. Chiaramente un post non è sufficiente, ma lo potete considerare una piccola introduzione per farvi un’idea dell’isola.

L’immagine che una persona ha solitamente della Sardegna, se non ci è mai stato, è di un’isola ricca di belle spiagge e con temperature alte un po’ tutto l’anno.
In realtà non è proprio così. Senza dubbio ci sono spiagge bellissime: da nord a su, da est a ovest ci sono innumerevoli spiagge per tutti i gusti: grandi, piccole, isolate, con sabbia fine o grossa, attrezzate o più selvagge. Ma in realtà la Sardegna può essere una meta ideale per chi desidera fare un viaggio alternativo o passare un breve soggiorno in mezzo alla natura incontaminata, tra macchia mediterranea e antiche rocce granitiche, tra cultura e tradizioni.

L’interno della Sardegna è, a mio parere, ideale anche per vacanze brevi o fine settimana in bassa stagione, magari sfruttando qualche giorno di ferie e un last minute… (Continua…)

Sconfindando la Gallura: Orgosolo

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Sconfinando la Gallura:
ad Orgosolo tra murales e profumo di Sardegna autentica

di Monica Viani

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sconfinando la Gallura: in Barbagia, borghi in controtendenza...

Ora è entrata nella strategia di molte località, ma ad Orgosolo il primo murales risale al 1969! Famoso per essere terra della storica anonima sarda e per la sua tradizione pastorale, Orgosolo ha anticipato tutti, battendo sul tempo quei Comuni che faranno dei murales, in seguito, una vera attrazione turistica.

E la storia di quel primo murales merita di essere raccontata. Gli autori concettuali sono i giovani anarchici appartenenti al gruppo Dioniso che vollero sottolineare l’indifferenza e il distacco della classe dirigente del paese nei confronti dell’isola. Venne scelta una casa lungo l’attuale Corso Repubblica, una casa che disponeva di un muro sufficientemente ampio per accogliere una cartina dell’Italia dove al posto della Sardegna veniva disegnato un grosso vistoso punto interrogativo. A fianco veniva riprodotta una donna in rappresentanza dell’Italia, con un cappello a stelle e strisce ed una bilancia che pendeva da una parte. Per quale ragione quel dipinto? É presto detto… (Continua…)

(continua su famelici…)

Da Golfo Aranci a Capo Figari

da NINOn dmc agenzia viaggi in sardegna

Da Golfo Aranci a capo Figari: un trekking storico - naturalistico sulle tracce dei nuragici fino alle scoperte scientifiche di Guglielmo Marconi

suggestiva avventura naturalistica e storica di Ninon in quel di Golfo Aranci...

E’una tipica giornata di settembre dal cielo limpido e con un sole tiepido quanto basta per godersi una sana passeggiata tra le antiche memorie storiche e i paesaggi mozzafiato di un territorio tutto da scoprire: Capo Figari.

La nostra passeggiata inizia lungo gli antichi binari oggi dismessi della ferrovia di Golfo Aranci per raggiungere un monumento imponente e sacro dell’età del bronzo: il pozzo sacro Milis.

Una volta arrivati di fronte al suo ingresso così tenebroso e misterioso, la curiosità e l’eccitazione di visitarlo al suo interno si fanno sempre più incontenibili. Così con discrezione e meraviglia entriamo e scopriamo che si tratta di uno dei pozzi sacri più grandi dell’isola con circa 43 scalini che conducevano e tutt’oggi conducono ad un bacino d’acqua generoso e profondo. Pensate che la parete della camera misura 10 metri d’altezza, come circa un palazzo di tre piani … la sua posizione rara e bizzarra così vicina alla costa e lontana da altri ritrovamenti di villaggi nuragici, lo rende ancora più originale e misterioso… (Continua…)

valle della luna santa teresa gallura

Valle della luna a santa Teresa Gallura

- Turisti per Caso -

La Valle della Luna

In Sardegna l'ultimo paradiso hippy

Cala Grande di Capo Testa
Santa Teresa Gallura

di Roberto Roby Rossi

E' come un richiamo...

E’ come un richiamo. Chi lo sente dall’alto dei cieli, chi da presenze più terrene, date da persone o da luoghi. Come nel mio caso, un richiamo quasi corporale, concreto, come una mano che prende la mia e mi chiede di seguirla. Mi capita ogni tanto, ma non mi coglie all’improvviso, quasi come se mi trovasse preparato. Sento delle sensazioni, suoni, profumi, voci… si, a volte è come se mi parlassero, come se mi stessero avvisando del loro arrivo. Non so come spiegare, so solo che capita così. E quando arriva non posso oppormi, anzi non voglio.

E vado… Molto spesso sono luoghi mai visti. Altre volte sono invece luoghi dove aspetto di tornare, perché ho lasciato qualcosa, perché là c’è un pò di me. Altre volte ancora si tratta di persone, che sento di voler vedere, sento che desiderano incontrarmi. Posso essere in qualunque luogo, in qualunque stato, in qualunque situazione… Non c’è né una ragione né un perché.

Arriva e basta, un suono, un profumo, una voce…

La Sardegna che non conosci

La Sardegna che non conosci:
visitare la Gallura

di Greta Dealessi

Un itinerario alla scoperta di Lugosanto, del Monte Limbara con tappa al Museo del vino di Berchidda

C’è chi sostiene che l’origine del nome Gallura provenga dall’ebraico Galil che significa “regione montuosa e aspra, di difficile accesso“.
Non lasciarti condizionare: visitare l’entroterra sardo è sempre una buona idea, in estate, come pausa tra una spiaggia e l’altra; in inverno, per un viaggio fuori dal turismo di massa. Raggiungerlo è facile con le numerose tratte via mare di Corsica e Sardinia Ferries.
Ecco da dove cominciare.

(continua…)

Greta Dealessi

Storia e sapori di Oschiri

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Viaggio a Oschiri: cosa fare, cosa vedere, dove mangiare

di Monica Viani

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Raggiungibile da Olbia in poco più di mezz’ora, Oschiri è una tappa imperdibile se sei sulle tracce di cibo e cultura e vuoi conoscere la cucina sarda autentica. In stile #famedivero.

Se il tuo motto è #famedivero devi assolutamente organizzare un viaggio a Oschiri, piccola cittadina del Nord Sardegna situata lungo la Olbia – Sassari.

Passeggiare lungo le vie del centro di Oschiri, sedersi per una “birretta” in uno dei tanti bar, divorare una panada accompagnata da un buon bicchiere di vino da “Sapori di Oschiri”, trascorrere una giornata alla scoperta di luoghi tra sacro e profano, sulle tracce di antiche storie, immersi in un tipico borgo dell’entroterra gallurese. Questa è la proposta che famelicamente vi consigliamo! Organizzatevi e partite in esplorazione di questo piccolo centro che custodisce i valori di antiche tradizioni e vive relazionandosi con una comunità aperta e accogliente. La natura, per alcuni tratti selvaggia e prorompente, è la cornice di questo borgo bagnato dalle acque del lago Coghinas sul quale sorge un nuraghe un pò… particolare! Parliamo della Gallura autentica, l’Altra Gallura, quella dell’entroterra, affascinante come quella costiera.

(nella foto: Oschiri in un momento dell’evento musicale Time in Jazz)

(continua…)

Alta Gallura tra natura e storia

Alta Gallura: natura e storia

di Franca Dell'Arciprete

Nel nord della Sardegna, Oschiri, collocato tra lago e foresta, è un crocevia geografico e culturale di una storia lunga 50 secoli. Domus de janas o case delle fate, sparse tra gli alberi, resti di nuraghi, muretti a secco e fichi d’India, un grande lago increspato al vento del tramonto, alture in lontananza, chiese in trachite rossa e verde isolate su poggi.

E vicino, una grande foresta demaniale intatta. Siamo a Oschiri, nell’alta Gallura, una cittadina in posizione strategica fin dall’antichità, tanto che la storia in questo territorio ha una continuità che dura da millenni. Baricentrica rispetto all’entroterra sardo, tra Gallura, Logudoro e Barbagia, Oschiri oggi è anche a breve distanza dalle meraviglie della Costa Smeralda. Se si ha la pazienza di curiosare in città e nei dintorni, si scoprono dimensioni insospettate. Tanto per cominciare un altare misterioso, l’altare di Santo Stefano, un lungo basamento granitico inciso con simboli geometrici: nicchie di forma triangolare, semicircolare e quadrangolare.

Testimonianza di un antichissimo interesse delle popolazioni pastorali per un’iconografia ispirata alle religioni cosmiche, oppure un’opera di età bizantina, quando i monaci basiliani rifiutavano di rappresentare l’immagine della divinità e usavano solo figure geometriche?